dal 1960 il trattamento di cotto. L'esperienza di due generazioni al vostro servizio


Il cotto cosa è? Conosciamolo.


Il cotto, un solo nome per indicare vari materiali, anche completamente diversi tra loro, con caratteristiche completamente differenti e che quindi necessitano di attenzioni e trattamenti differenti. Alcuni molto assorbenti e altri con zero assorbenza, alcuni molto duri ed altri così teneri che si incidono molto facilmente, alcuni quasi perfettamente planari ed altri tutti storti, alcuni totalmente privi di efflorescenze ed altri che emettono letteralmente un materassino di sali minerali. Alcuni praticamente insensibili allo sfaldamento da bagnatura ciclica ed altri che si sfaldano fino a vari millimetri di spessore, alcuni insensibili alle ossidazioni ed altri che creano macchie scure al solo contatto con acqua, ed il tutto senza dimenticare le differenze di utilizzo, ad esempio interno o esterno, coperto, assolato o esposto a nord o a gelate. Troppe variabili per potere scrivere su una bottiglia "trattamento per cotto". Purtroppo questa generalizzazione porta i più grandi danneggiamenti, che quotidianamente ripariamo. In questa pagina vogliamo provare a fare un po' di chiarezza, almeno aiutarvi a distinguere tra i vari materiali e guidarvi nella scelta del vostro nuovo pavimento o perlomeno aiutarvi a capire cosa calpestate da anni.

Ed ora iniziamo a fare qualche distinzione.

Il cotto è un materiale edile di produzione manuale, artigianale o industriale atto alla pavimentazione ed al rivestimento, ottenuto da un particolare trattamento e cottura dell'argilla. A seconda del tipo di argilla utilizzato, lo spettro cromatico può variare dal giallo ocra al rosso amaranto. E' un mattone grezzo che può essere da poco o niente assorbente fino a molto assorbente e necessita di un adeguato trattamento per potere raggiungere la bellezza tipica di tale materiale, una facile manutenzione e stabilità negli anni. In passato era usato come materiale povero nell'edificazione di case rurali, oggi è divenuto un materiale pregiato e sempre più richiesto sul mercato.

Il cotto può essere suddiviso in quattro categorie principali: industriale, artigianale, fatto a mano e (ora poco diffuso) supporto da smalteria.

Cotto industriale

Cotto industriale 30x30 cm

Il cotto industriale è quello trafilato a macchina, meglio conosciuto come "cotto toscano", e può essere finito con vari tipi di lavorazione, ad es. arrotato rustico da crudo, liscio o levigato in fornace. Distinguibile facilmente dagli altri cotti perchè ha una faccia planare (l'unica utilizzabile) e nella faccia inferiore i classici segni della trafila meccanica. Può avere una leggera scalibratura tra un mattone e l'altro o non averne affatto (dipende dalla fornace di produzione). Nella posa in opera è consigliabile rispettare il verso della trafila (le righe sotto al mattone) per ottenere fughe più omogenee. Quello di alcune marche è poco o niente assorbente e quello di altre è anche molto assorbente, tra i due tipi è sempre preferibile scegliere il primo perchè meno soggetto a ossidazioni e salnitrazioni e riesce a "perdonare" trattamenti eseguiti maldestramente. Di questa tipologia di cotto si trova a volte il pretrattato in fornace. Noi sconsigliamo l'acquisto di tale materiale perchè durante la fase di posa in opera e stuccatura il pretrattamento viene degradato e alla fine è sempre necessario rifare un nuovo trattamento (più difficoltoso perchè deve iniziare con una deceratura). Oltretutto, in genere, i cotti offerti pretrattati sono mattoni che da grezzi assorbono abbastanza e quindi soggetti a salnitrazioni ed ossidazioni. La produzione per trafila produce due mattoni con le facce contrapposte uniti da alcuni diaframmi che saranno poi eliminati nella fase di separazione dei due mattoni. Sul mercato si trovano sia già separati ed imballati e sia ancora da separare.

Cotto artigianale

Cotto artigianale

Il cotto artigianale è prodotto senza macchinari, utilizzando le mani e vari utensili, tipo presse, spatole americane, rulli, ecc. I mattoni sono non planari e scalibrati, i colori vanno dal rosso al giallo e sono dati dalle temperature nel forno. Facilmente riconoscibile presenta una faccia "liscia" non planare ed una faccia grezza, sabbiata o "retinata" (come, ad esempio, molti cotti artigianali spagnoli). Possono essere realizzati con un'unica argilla o realizzati da un impasto di argilla e inerti per la base (pozzolana o sabbia) ed una finitura superficiale di argilla pura. I mattoni con doppio strato di argilla si trovano spesso anche in grandi dimensioni. Il cotto artigianale è sempre molto poroso, assorbente, soggetto a importanti emissioni di sali minerali, spesso dovuti anche agli inerti miscelati nel mattone. E' opportuno eseguire un pretrattamento protettivo prima della stuccatura, sia per agevolare la stuccatura e la reidratazione dello stucco cementizio e sia per evitare chiazze di ossidazione o salnitrazioni destinate ad indurirsi. E' importantissimo che l'eventuale pretrattamento sia fatto da professionisti competenti in quanto il prodotto utilizzato è il primo prodotto assorbito dai mattoni, determinante, e deve essere integrato nel processo di trattamento finale.

Cotto fatto a mano

Cotto fatto a mano, lato lisciato

Il cotto fatto a mano è prodotto esclusivamente e rigorosamente con le sole mani, argilla pura e l'utilizzo di una formella in legno. Questi mattoni sono inconfondibili perché hanno una faccia grezza con sabbia e sull'altra, lisciata, si nota l'impronta della mano del fornaciaro. E' il vero cotto, prodotto con le stesse tecniche utilizzate da millenni e spesso cotto con forni a legna. E' sempre prodotto con un'unico strato di argilla, non ha il doppio strato come spesso accade per l'artigianale, ed in genere è composto con argilla pure, senza utilizzo di inerti. Ha comunque molte caratteristiche in comune col cotto artigianale quali assorbenza, non planarità, tendenza a salnitrazione, ecc., e anche qui un pretrattamento professionale è caldamente consigliabile. Ha tre finiture normalmente utilizzate e son il lisciato (dove si vede l'impronta della mano del fornaciaro che l'ha realizzato), il grezzo (dove si nota la sabbia sulla quale è stato adagiato il mattone d'argilla fresca) e il carteggiato (finitura che richiede un ulteriore lavorazione, per l'appunto la carteggiatura sul lato grezzo eseguita in fornace).

Cotto fatto a mano, lato grezzo, carteggiato

Esistono altre due finiture meno utilizzate e sono il levigato in fornace o l'anticato. L'anticatura è un procedimento che si svolge con l'immersione dei mattoni in vibrofinitore, dopo l'anticatura il cotto assume un aspetto vecchio, consumato, calpestato. Entrambe le facce sono utilizzabili a scelta dopo l'anticatura, sia la grezza e sia la lisciata (anche se quasi sempre viene scelta la grezza, che privata della parte sabbiosa risulta particolarmente gradevole). L'anticatura è un processo che si può fare subito prima della posa in opera e che noi facciamo da anni. Per ulteriori informazioni su come anticare un cotto fatto a mano contattateci

Cotto fatto a mano, lato grezzo, anticato prima della posa

Supporto da smalteria

Cotto "supporto da smalteria", mattonella 15x15 cm decorata con parziale smaltatura

Un prodotto molto diffuso negli anni 70/80 che ora, praticamente, non viene quasi più commercializzato. Si trova abbastanza spesso nelle abitazioni costruite o ristrutturate in quegli anni, in genere ricoperto di polimerica scurita, spesso con mattonelle decorate con una parziale smaltatura. Si tratta di argilla lavorata industrialmente, pressata e cotta per ottenere una mattonella di sola argilla destina poi alla smaltatura per diventare una maiolica (bicottura) standard o artistica, dato che si presta anche alla smaltatura dipinta a mano. E stato venduto per molti anni anche privo di smalto, come cotto, all'inseguimento del boom del cotto industriale. Effettivamente essendo argilla cotta è definibile come cotto ma ha caratteristuche ben diverse dagli altri tipi prima elencati. Il supporto da smalteria è sottile, perfettamente planare, liscio (quindi non ha l'arrotatura rustica da crudo o la puntinatura tipica dei cotti industriali), molto assorbente, a volte anche un buon emettitore di sali minerali (che prevelentemente assorbe dal sottofondo). A volte, dato l'esiguo spessore, sono visibili in superficie dei segni tondi leggermente più scuri, del diametro di circa 10 mm e disposti con regolarità, sono lo stampo dei tacchetti di appoggio delle mattonelle.

Data la superficie perfettamente liscia si comporta come un cotto levigato e necessita di un trattamento adeguato (totalmente differente da quello necessario per un cotto artigianale o fatto a mano)


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